Il Galoppo Rovescio

Sappiamo come nel galoppo uno degli obiettivi primari sia quello di raddrizzarlo, e questo sia raggiungibile solo rallentandolo.

Raddrizzare e rallentare il galoppo sono azioni che vanno assolutamente perseguite insieme.

Il cavallo infatti non è, nel galoppo, naturalmente diritto, e lo è diversamente nelle due mani.

In genere un cavallo naturalmente flesso a destra, per esempio, galoppa in una posizione relativamente diritta a mano sinistra, ma con il posteriore interno, quello sinistro, al di fuori della massa. Nell’altra mano, a destra, questa deviazione si sommerà con quella naturale peculiare di questa andatura.

Insieme ad altri esercizi in circolo, il galoppo rovescio (fig. A) è senz’altro un esercizio molto efficace non solo ai fini della riunione, ma soprattutto nel raggiungimento della rettitudine in questa andatura, in quanto permette al cavaliere di porre attenzione proprio al posteriore interno che evade e prevenire che il cavallo si rifiuti di fletterlo, e fare in modo che passi dalla funzione propulsiva a quella di sostegno. Non solo, il galoppo rovescio permette di intervenire anche sul posteriore esterno.

Rende il galoppo più cadenzato, attivo e con impulso superiore.

Fortifica la regione lombare del cavallo e promuove la rotazione del bacino, ma bisogna al contempo fare attenzione alla giusta esecuzione e al suo uso non esagerato, nonché introdotto con progressione.

Gli errori  più comuni, nell’eseguirlo, sono rappresentati dalle evasioni da parte del cavallo nel posizionare al di fuori della linea o le anche (fig. B) o le spalle e l’incollatura (fig. C), esagerando l’incurvamento verso l’anteriore che stabilisce la mano. Ciò annulla i benefici del galoppo rovescio riducendolo ad un semplice galoppo falso.

In particolare se si permette che l’incollatura si fletta più del resto del corpo, l’esercizio diventa dannoso.

Il cavaliere deve controllare l’incollatura sempre e soltanto alla sua base: cioè si controlla la posizione delle spalle e del garrese e si lascia che l’incollatura si posizioni di conseguenza.

Se si cerca di farlo invece agendo con le redine sulla sua estremità, vale a dire la bocca, si rischia di perdere il controllo anche delle anche e di inibire il lavoro del posteriore interno.

In tal senso è di vitale importanza il corretto uso del proprio assetto da parte del cavaliere.

Infine, l’errore più grande è quello di eseguire il galoppo rovescio in circolo con la flessione dell’incollatura  opposta all’incurvamento determinato dall’anteriore che stabilisce la mano, e cioè verso l’interno del circolo (fig. D).

Se, infatti, da una parte la schiena del cavallo finisce per disegnare una S e il cavaliere agisce con le redini nel posizionare l’incollatura, dall’altra si viene a perdere del tutto il valore dell’esercizio che è quello, come si è detto di agire sul posteriore interno che presenti problemi di evasione al di fuori della massa e di flessione, oltre ad invitare il cavallo ad uscire con tutte le anche dalla linea del circolo. 

© Fabrizio Buccarella

(Ottobre 2014)